Questo è il racconto con cui Maria Antonietta Chieppa partecipa al contest:
"Storia di una vecchia"
C’era una volta in un paesino lucano una vecchina, cosi piccolina che la chiamavano ze’ Luisina. Viveva tutta sola e soletta nella sua casetta dentro un vicoletto. Nella sua unica stanzetta c’era un caminetto, un tavolino , un appendi rame , un piccolo gas per cucinare, un armadio, un lettino dove dormire e …in un angolo, una porticina per il bagnetto con doccia e gabinetto dove fare pipì e puppù. La vecchina aveva dei piedini piccolini piccolini che non la facevano camminare bene. Allora si sedeva davanti alla porta e sospirava infelice:
“Povera me ,io voglio andare nel mio orto , ma è tanta la strada da fare…” e piangeva la vecchina,piangeva e pensava alle sue piantine sole e abbandonate.
Una bella mattina di primavera si svegliò con il desiderio di rivedere il suo orto , le piantine e l’ albero di melo in fiore. E mentre prendeva il latte nella tazzina si lamentava:
“ Ah, povera me che non posso più camminare!” e cosi dicendo e non volendo spinse la sedia e PATATUM cadde a terra e PATATRAC si ruppe la tazzina. Cercò di rialzarsi e PATATUM ricadde a terra. Toccò le sue gambine , e le ritrovò ancora intatte . Allora a fatica si trascinò verso la porta che per fortuna era aperta. E appena mise la testa fuori dall’uscio cosa vide?
Una vecchia carrozzina per bambini.
Si strofinò gli occhi e la fissò meglio:
“Ma che fa una vecchia carrozzina davanti alla mia porta?”
E sentì una vocina:
“Zizizizizì bibibibì sono veccchina come te… zizizizizì bibibibì ”
“Ma tu parli ?”
“ Certo! Zizizizizì bibibibì ho portato tanti bimbi…ma ora sono tutti cresciuti e io sono rimasta sola zizizizizì bibibibì ma sono ancora cosi forte , tocca!”
La vecchina la toccò.
“Eh Eh Eh !Non così che mi fai il solletico… zizizizizì bibibibì … prendimi bene , appoggiati a me e vedrai…. zizizizizì bibibibì”.
Così fece la vecchina e una volta in piedi sentì la carrozzina che diceva:“Dove vuoi andare ?”
“Oh! Andiamo nel mio orto, andiamo a trovare le mia piantine e l’albero di melo”.
Così fecero e da quel giorno non c’era persona sulla via che non si fermasse a guardare Ze Luisina che spingeva una vecchia carrozzina con sopra tanta roba raccolta in campagna. E si meravigliavano autisti e passanti. Si meravigliavano della leggerezza della vecchina con la carozzina , e spesso le chiedevano se voleva essere aiutata , ma Ze’Luisina gentile , facendo segno verso la carrozzina, rispondeva:
“ No ,grazie, è lei che mi porta! “
Più di qualcuno pensava invidioso:” E’ cosi che voglio invecchiare anch’io”.
La vecchina con la carrozzina divenne famosa in paese . In molti la cercavano per conoscere il suo segreto. Le regalavano anche la cioccolata. Lei cordiale, in cambio, offriva un bicchiere di amaro, qualcuno se ne andava anche ubriaco, ma a tutti rispondeva “E’ lei che mi porta!”.
Così è che ogni mattina, con il sole e con le nuvole , con la pioggia e con il vento, Ze’ Luisina e la carozzina prendevano la via della montagna, felici di respirare ancora l’ aria libera della campagna, felici di invecchiare insieme, come in una bella fiaba.