giovedì 31 gennaio 2013

STORIA DELLA VECCHIA



 Questo è il racconto con cui Maria Antonietta Chieppa partecipa al contest:

"Storia di una vecchia"






            C’era una volta in un paesino lucano  una vecchina, cosi piccolina che la chiamavano  ze’ Luisina. Viveva  tutta sola e soletta  nella sua casetta dentro un vicoletto. Nella  sua unica stanzetta c’era  un caminetto, un tavolino , un appendi rame , un piccolo gas per cucinare, un  armadio, un lettino dove dormire e …in un angolo, una porticina per il bagnetto con  doccia e gabinetto  dove fare  pipì e puppù. La vecchina aveva dei piedini piccolini piccolini   che non la facevano camminare bene.  Allora si sedeva davanti alla porta e sospirava infelice:
            “Povera me ,io voglio andare nel mio  orto , ma è tanta la strada da fare…” e piangeva la vecchina,piangeva e pensava alle sue piantine sole e abbandonate.
            Una bella  mattina di primavera si svegliò con il desiderio di rivedere il suo orto ,  le  piantine e l’ albero di melo   in fiore. E mentre prendeva il  latte nella tazzina  si lamentava:
            “ Ah, povera me  che non posso più camminare!” e cosi dicendo e non volendo spinse la sedia e PATATUM  cadde a terra e PATATRAC  si ruppe la tazzina. Cercò di rialzarsi e  PATATUM   ricadde a terra. Toccò  le sue  gambine , e  le ritrovò ancora intatte . Allora a fatica  si trascinò verso la porta che per fortuna era aperta. E appena  mise la testa  fuori  dall’uscio cosa vide?
            Una vecchia carrozzina  per bambini.
Si strofinò gli occhi e la fissò meglio:
            “Ma che fa una vecchia carrozzina davanti alla mia porta?”
E sentì una vocina:
            “Zizizizizì bibibibì sono veccchina come te… zizizizizì bibibibì ”
            “Ma tu parli ?”
            “ Certo! Zizizizizì bibibibì ho portato tanti bimbi…ma ora sono tutti cresciuti e  io sono rimasta sola  zizizizizì bibibibì ma sono ancora cosi forte , tocca!”
La vecchina la toccò.
            “Eh Eh Eh !Non così che mi fai il solletico… zizizizizì bibibibì … prendimi bene  , appoggiati a me e vedrai…. zizizizizì bibibibì”.
Così fece la vecchina e una volta in piedi sentì la carrozzina che diceva:“Dove vuoi andare ?”
            “Oh!   Andiamo  nel mio orto, andiamo a trovare le mia piantine e l’albero di melo”.
Così fecero e da quel giorno   non c’era  persona  sulla via  che non si fermasse a guardare Ze Luisina che  spingeva una vecchia  carrozzina  con sopra tanta roba raccolta in  campagna. E  si meravigliavano autisti e passanti. Si meravigliavano della leggerezza della vecchina con la carozzina , e  spesso le  chiedevano se voleva essere aiutata , ma  Ze’Luisina  gentile , facendo segno verso la carrozzina, rispondeva:
          No ,grazie, è lei che mi porta! “
  Più di qualcuno pensava invidioso:” E’ cosi che voglio invecchiare anch’io”.
La vecchina con la carrozzina divenne famosa in paese . In molti la cercavano per conoscere il suo segreto. Le regalavano anche la cioccolata. Lei cordiale, in cambio, offriva un bicchiere di amaro, qualcuno se ne andava anche ubriaco, ma  a tutti rispondeva “E’ lei che mi porta!”.






            Così è che  ogni mattina, con il sole e con le nuvole , con la pioggia e con il vento, Ze’ Luisina e la carozzina prendevano la via della montagna, felici di respirare ancora  l’ aria libera della campagna,  felici di  invecchiare  insieme, come in una  bella fiaba.